“Progetto Missione” di Stezzano in aiuto ai campesinos

20 Ottobre 2010

Carissimi amici,

vorrei parteciparvi dei risultati realizzati nel nostro Ospedale negli ultimi anni con le chirurgie gratuite per le persone indigenti.

Un preciso programma è partito nell’anno 2008 per aiutare i malati di addome acuto causati dal mal di Chagas, (che è una patologia prevalente della nostra area di Anzaldo e delle zone rurali confinanti), attraverso l’intervento chirurgico gratuito.

Questo programma infatti prevede uno o più interventi chirurgici gratuiti per il malato che arriva al nostro Ospedale con diagnosi di “addome acuto”, legata ad una complicanza intestinale ostruttiva della malattia di Chagas che richiede una immediata soluzione chirurgica.

 

A volte la complicanza è tale che per risolvere il problema si richiedono due tempi chirurgici. Il primo, eseguito in urgenza, è l’abboccamento dell’intestino alla parete addominale (colonstomia); col secondo intervento si pratica la riabilitazione del transito intestinale. Questo programma, dopo tre anni d’esperienza, con più di settanta chirurgie realizzate, sembra funzionante e quindi l’abbiamo esteso ad altre patologie.

 

Questo modo di pensare l’aiuto, nasce dall’analisi dei costi delle chirurgie, in uno Stato che non ha previsto per il malato l’assicurazione della malattia.

Il campesino, quando richiede una chirurgia d’urgenza per salvare la propria vita, pondera bene la sua decisione per il costo economico della stessa e per l’inattività temporanea conseguente che si ripercuote inevitabilmente sull’equilibrio della famiglia.

 

Oltre a queste paure, vi è l’indebitamento che il ricovero in Ospedale comporta per pagare il conto con somme che normalmente equivalgono ad anni di lavoro e di risparmi.

 

Il risparmio della nostra gente viene investito, per chi può, nell’acquisto di animali quindi normalmente il campesino non possiede denaro contante.

 

Se uno ha le possibilità di mantenere qualche animale in più non ci sono problemi, ma sono pochi quelli che possono permettersi di allevare animali oltre ai due buoi che servono per arare; se bisogna ricercare fondi, è doloroso vendere l’unico appoggio per lavorare la terra. Allora si ricorre ad un prestito in contanti che, seppur salva dalla situazione critica del momento, condiziona la vita futura dovendo provvedere alla restituzione con gli interessi.

 

Questo sistema da noi non aiuta la persona in difficoltà, ma la riduce ancora di più in miseria.

 

Per queste situazioni, non è difficile pensare che una persona decida a volte di terminare la propria esistenza senza richiedere la prestazione chirurgica necessaria.

Il gruppo missionario “Progetto Missione” di Stezzano, conosciuta questa realtà cruda ed ingiusta, ha deciso di pagare il costo della chirurgia dovuto all’ospedale dal campesino, per evitare un suo indebitamento. Ogni chirurgia è stata finanziata con 400 €, e con i diversi programmi appoggiati per l’aiuto, il gruppo ha speso circa 40mila euro in questi tre anni.

 

Per una nostra scelta educativa, chiediamo al campesino, un contributo simbolico in natura (prodotti da lui coltivati).

 

I costi della chirurgia addominale, da tre anni, sono coperti completamente e, dallo scorso anno, un terzo dei costi di tutte le chirurgie e dei servizi che offriamo, sono stati adottati dallo stesso programma.

 

Da quest’anno, in accordo con il gruppo missionario “Progetto Missione”, la copertura dei costi per qualsiasi chirurgia o servizio che possiamo offrire, è divisa a metà tra l’Ospedale e il gruppo per i pazienti che riteniamo indigenti.

 

La nostra azione comprende anche l’assistenza alla popolazione scolastica, di circa mille bambini, visitati gratuitamente dai nostri medici e dall’oftalmologo.

 

Oggi la crisi finanziaria ha ridotto la possibilità di sostenere al completo il progetto del gruppo “Progetto Missione”ed è difficile prevedere che nei prossimi tre anni si possano raccogliere adesioni per circa 40mila euro.

 

Pensiamo che l’impegno vada comunque sostenuto per i frutti che fin qui ha prodotto: il miglioramento del rapporto tra l’Ospedale e la popolazione locale.

 

Grazie a questo programma anche il campesino sofferente riesce a lasciarsi alle spalle la rassegnazione dei tempi iniziali ed inizia a guardare con speranza il suo futuro.

 

Pietro

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